Se quando pensate a Dacia vi vengono in mente solo tranquilli modelli economici pensati per muoversi su strada beh, siete fuoristrada. Da oggi Dacia diventa anche sinonimo di motorsport grazie alla Sandriders, il modello con il quale il brand di origini rumene prenderà parte alla Dakar 2025 con un vero e proprio dream team. A farla correre sulle dune del deserto dell’Arabia Saudita saranno piloti del calibro di Nasser Al-Attiyah, Cristina Gutiérrez e Sebastien Loeb.
Dacia Sandriders: come è fatta
Con la nuova Sanders, in realtà, Dacia prenderà parte a tutto il campionato W2RC. La vettura segue il regolamento Ultimate T1+, che impone alcuni importanti vincoli regolamentari. Ma andiamo con ordine: la vettura nasce su un telaio tubolare appositamente sviluppato, per una lunghezza totale di 4,14 metri e un passo di ben 3 metri. Le ruote, infatti, sono poste all’estremità, per rendere la Sandriders quanto più stabile possibile, andando anche a ottimizzare gli angoli di attacco e uscita.
Rimanendo su “questioni” telaistiche, l’assetto è stato tarato a puntino per affrontare i terreni tanto vari che è possibile trovare in gare come la Dakar. Sia all’anteriore che al posteriore lavora un doppio quadrilatero sul quale sono installati doppia ammortizzatori con un’escursione di ben 35 centimetri. Di tutto rispetto anche l’impianto frenante, che fa affidamento su un sistema speculare tra avantreno e retrotreno, con dischi da 355 millimetri, morsi da pinze a sei pompanti.
Dacia Sandriders: il powertrain
Ad alimentare la nuova arma della Dakar di Dacia è un propulsore V6 di 3 litri sovralimentato tramite due turbocompressori, capace di sviluppare una potenza massima di 360 CV per 593 Nm di coppia, che attraverso un cambio sequenziale a sei rapporti vengono trasmessi a tutte e quattro le ruote. Ma l’elemento più interessante di questo powertrain è rappresentato dalla sua alimentazione, che avviene attraverso un bio-carburante messo a punto dalla Aramco, capace di contenere le emissioni della vettura.
Il peso della Sandriders segue il regolamento, che impone un peso minimo di 2.100 kg. La carrozzeria è interamente realizzata in fibra di carbonio e l’aerodinamica ricopre un ruolo fondamentale nelle prestazioni della vettura. Nella parte anteriore, infatti, lavora un’ala molto pronunciata, che insieme all’ampio alettone nella zona posteriore, permette di migliorare la downforce della Sandriders quando si trova a sfrecciare a oltre 200 km/h tra le dune del deserto.
Il progetto Sandriders ha un ruolo fondamentale nella crescita del brand Dacia, che sfruttando proprio il know-how che verrà sviluppato durante le competizioni permetterà al marchio di mettere a punto soluzioni da riportare poi sui modelli di serie. Tra queste, un ruolo di primaria importanza è ricoperto proprio dallo sviluppo di carburanti sintetici per le future Dacia Stradali.