Dacia Duster: più matura e anche ibrida

La nuova generazione della Dacia Duster stacca col passato. Ha uno stile più ricercato, è più tecnologica e ora è anche full-hybrid

La prima generazione della Dacia Duster, lanciata nell’ormai lontano 2010, è stata un modello importantissimo per il brand rumeno. È a lei, infatti, che si deve il successo del marchio Dacia e sempre a lei si deve l’evoluzione del brand che anno dopo anno, con il crescere delle vendite, si è progressivamente scrollato di dosso la nomea di marchio low cost. Oggi, a distanza di quattordici anni, la Duster si rinnova staccando fortemente con il passato sotto tutti i punti di vista. Nuovo è il design, nuovi sono i contenuti e i motori. Ma una cosa è rimasta (quasi) inalterata: la politica di prezzo di Dacia. Il listino, infatti, si apre da meno di 20.000 euro.

Dacia Duster: lo stile

Ma andiamo con ordine e vediamo come e dove è cambiata la nuova Duster. La terza generazione del SUV rumeno è ora sviluppata sulla piattaforma CMF-B del Gruppo Renault, ma le dimensioni sono rimaste quasi le stesse della serie uscente: 4,35 metri di lunghezza e 1,81 metri di larghezza. Lo stile è stato profondamente rivisto, attingendo a piene mani dal design della concept Bigster, fatto di linee nette e tratti bombati che donano all’insieme un look molto più fuoristradistico che in passato. Ma le novità più interessanti sono quelle che si concentrano all’interno dell’abitacolo. Qui, nonostante le dimensioni esterne contenute, lo spazio è cresciuto tanto per i passeggeri, quanto per i bagagli. Il vano di carico, infatti, ha ora una volumetria minima di 472 litri.

Crescono poi i contenuti tecnologici, che si esprimono nella presenza di un nuovo cluster digitale con una diagonale di 7 pollici, mentre a centro plancia a dominare la scena è lo schermo da 10,1 pollici del sistema di infotainment sempre fluido e pratico da utilizzare anche durante la guida. Interessante, poi, la presenza del sistema You Clip, una serie di particolari ganci sparsi un po’ per tutta la vettura, che permettono di collegare oggetti di vario genere in tutto l’abitacolo, dal portabicchieri al porta cellulare e molti altri. Ma ciò che più colpisce all’interno della nuova Duster è la crescita del livello di qualità percepito, raggiunto non tanto attraverso la scelta di materiali diversi per i rivestimenti, che restano tutti piuttosto rigidi, ma per il design ricercato di vari elementi che rendono l’insieme molto più curato.

Dacia Duster: la meccanica

Tra conferme e novità, la nuova Dacia Duster porta su strada una gamma motori aggiornata e completa. Alla base dell’offerta immancabile il propulsore GPL di un litro turbo da 100 CV, abbinabile alla trazione anteriore o integrale, ma solo al cambio manuale. Uscito di scena il Diesel, ora è possibile puntare su due soluzioni elettrificate. La più “semplice” delle due è costituita dal 1.2 TCe a 3 cilindri mild hybrid con sistema a 48 volt che sviluppa da 130 CV, anch’ecco proposto a due o quattro ruote motrici, ma solo con cambio manuale.

La novità più interessante è invece rappresentata dal debutto della versione full-hybrid, costituita da un 1.6 benzina aspirato da 94 CV affiancato ad un motore elettrico e ad una seconda unità che funge da generatore e da sincronizzatore per il cambio automatico, che qui è privo di frizione. Due note sul sistema di trazione integrale. Soluzione “vera”, che fa della Duster un qualcosa in più di un semplice crossover modaiolo, è costituita da un differenziale centrale a gestione elettronica. Attraverso il selettore posizionato sul tunnel centrale è possibile andare ad intervenire tra le diverse modalità di guida disponibili, in modo che la vettura risponda in modo più efficace ed efficiente alle condizioni in cui ci si trova a guidare.

Dacia Duster: come va

In quel di Malaga abbiamo avuto modo di mettere alla prova la nuova Duster in abbinamento al propulsore mild-hybrid e a quello full-hybrid. In entrambi i casi, il passaggio alla nuova piattaforma ha concesso al modello di fare un salto avanti notevole dal punto di vista dinamico: lo sterzo, seppur molto leggero e demoltiplicato, è ora molto più preciso e comunicativo rispetto al passato, così come buona è la rapportatura del cambio manuale, caratterizzato da innesti precisi e piacevolmente corti. Sotto le aspettative, invece, il livello di insonorizzazione: i fruscii aerodinamici, così come il rumore di rotolamento degli pneumatici, è sempre molto presente in abitacolo una volta superati i 100 km/h.

Venendo ai powertrain, il 1.2 TCe è brillante, caratterizzato da un buon allungo e grazie alle prime due marce piuttosto corte anche piuttosto scattante. Ma il propulsore più interessante è indubbiamente il full-hybrid, che porta l’elettrificazione all’interno della gamma Duster, con un powertrain efficace ed efficiente, che trova il suo habitat naturale nella città. È qui che riesce ad esprimersi al meglio, muovendo l’auto in elettrico con una frequenza notevole e riuscendo così a contenere i consumi. Sulle strade extraurbane e in autostrada il motore a benzina ha ovviamente più lavoro da fare, ma nonostante questo i consumi restano sempre bassi, nell’ordine dei 6 l/100 km.

Dacia Duster: quanto costa

La nuova Dacia Duster è disponibile in tre allestimenti: Expression, Extreme e Journey. Per la sola variante GPL, poi, è previsto l’allestimento di accesso alla gamma Essential. Questo, inoltre, rappresenta quello più economico, aprendo il listino ad appena 19.700 euro. La TCe 130 a trazione anteriore parte invece da 22.900 euro, che diventano 25.400 euro per la variante a trazione integrale. Al top dell’offerta di posiziona la Hybrid 140, con prezzi a partire da 26.400 euro.