Covestro: la cromatura delle plastiche

Covestro

Quando si tratta di sviluppare decorazioni ed elementi di finitura, Covestro (ex Bayer MaterialScience) non si fa di certo trovare impreparata: grazie, infatti, ad una intensa collaborazione con le numerose compagnie che si occupano della fase finale di cromatura, Covestro è partita dallo storico materiale termoplastico Bayblend sviluppando delle nuove varianti atte a ricevere la finitura a specchio.


SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
Covestro Color Competence Center

Il materiale Bayblend sviluppato da Covestro è uno dei tanti marchi di fabbrica di quell’azienda già in passato nota come Bayer MaterialScience: lo stesso, infatti, è una miscela termoplastica costituita prevalentemente da policarbonato e da acrilonitrile butadiene stirene (anche conosciuto come ABS), capace di coniugare rigidità, stabilità dimensionale, capacità di repellere l’umidità e resistenza agli urti. A partire dall’esperienza accumulata da Covestro con la sopracitata miscela, sono state messe a punto le due varianti T45PG e T65PG (dove “PG” sta proprio a significare “plating grade”: quindi appositamente messe a punto per la cromatura).

La principale differenza tra il Bayblend T45PG ed il Bayblend T65PG di Covestro è da ricercarsi nella quantità di butadiene presente all’interno della miscela: maggiore, perciò, nella versione 45 e minore nella versione 65. Il Bayblend T45PG è il materiale utilizzato per la maggiore, per quanto concerne l’impiego nel mondo automotive: difatti la sua composizione e le sue qualità lo rendono un materiale altamente idoneo alla formazione di parti decorative per l’interno delle automobili. Il Bayblend T65PG dal canto suo unisce, alle già ottime qualità del T45PG, una ancor più elevata resistenza all’urto ed all’esposizione termica, rendendolo particolarmente pertinente per quel tipo di applicazioni che prevedano l’installazione della componentistica in un punto particolare dell’interno ove battano i raggi solari e per la creazione di modanature artistiche esterne.


UN CAMBIO RADICALE

Covestro Bayblend

Fino a qualche tempo fa, per forgiare degli elementi artistici cromati e delle modanature rifinite in tal maniera era necessario partire da un componente realizzato a partire da un pezzo metallico e donargli, in ultima istanza, la finitura a specchio: questo aveva una serie di svantaggi, tra cui l’elevato costo di realizzazione e l’impatto notevole sulla massa dell’autoveicolo. In un’epoca come quella moderna sempre più attenta alla possibilità di risparmiare sia in termini economici che in termini di peso, i materiali come il Bayblend di Covestro rappresentano un’ottima chance di coniugare la bellezza estetica con le necessità economiche e funzionali di produzione: il peso specifico della miscela termoplastica, infatti, è ben inferiore rispetto al metallo originariamente utilizzato per la produzione delle componenti.

Lo studio effettuato da Covestro e dai suoi partner che si occuperanno poi della cromatura del materiale ha portato alla costituzione delle due miscele sopra descritte tali perché i pezzi possano essere rifiniti, invece che per metallizzazione, per galvanizzazione: la metallizzazione prevede che il pezzo venga, infatti, posto sottovuoto e che un sottile strato di materiale metallico venga applicato sul componente stesso, realizzando, quindi, l’elemento finito. Sebbene la procedura di metallizzazione abbia una serie di vantaggi (tra cui l’applicabilità della stessa a praticamente qualunque materiale ed un impatto ecologico e di tempo certamente inferiore), vi sono anche dei contro che hanno portato Covestro a cercare un approccio diverso: il principale problema deriva dallo spessore esimo del materiale che viene applicato, quantificabile nell’ordine dei micron e che avrebbe portato ad una resistenza agli insulti decisamente inferiore.

Covestro (ex Bayer MaterialScience), a partire dall’ABS, unico materiale plastico originariamente cromabile, è riuscita a collaborare con le aziende che si occupano del plating finale per poter creare una versione apposita del Bayblend specifica per la cromatura; e, contrariamente a quanto ci sarebbe aspettato in origine in virtù della necessità dell’ABS, è proprio la versione T65PG del materiale (dotata di un contenuto inferiore di acrilonitrile butadiene stirene) a mostrare una maggiore aggrappabilità.


COME SI FA
Covestro

Il processo galvanico di cromatura che i materiali Bayblend T45PG e T65PG di Covestro necessitano prevede una realizzazione in due fasi: la prima fase, infatti, è quella così definita di “mordenzatura”, per mezzo della quale le molecole di butadiene sono estratte dal componente grezzo realizzato. Questo, in seconda analisi, crea una superficie visibile al microscopio e molto rassomigliante ad un cratere lunare, dotato di un ampio sottosquadra e pronto ad accettare la seconda fase del processo: ovvero l’immersione nel bagno di cromo che si legherà alla superficie per mezzo delle interazioni ioniche venutesi a creare.

Sebbene il processo di galvanizzazione abbia degli indubbi vantaggi rispetto a quello di metallizzazione, quest’ultimo non è da scartare a priori: in virtù, infatti, della sua maggiore rapidità e del suo minore impatto sull’ecologia, è da tenere in considerazione per il plating di tutte quelle parti che non sono direttamente esposte agli insulti fisici e chimici, come ad esempio le parabole dei proiettori anteriori degli autoveicoli che sono ben protetti dalle calotte trasparenti sia dall’umidità che dall’ingresso di corpi estranei.


E NON SOLO… Covestro Leverkusen

In aggiunta a questo, Covestro e le aziende di plating hanno potuto ampiamente “giocare” con i materiali, allo scopo di rifinire in maniera più opportuna le modanature interne ed esterne degli autoveicoli, mettendo a punto un processo definito cromatura selettiva: la cromatura selettiva prevede l’utilizzo di cosiddetti materiali “bicomponenti”, costituiti per una parte da policarbonato ed ABS e per l’altra da solo policarbonato. Così facendo, nel processo di galvanizzazione solo la porzione composta da Bayblend riceve la rifinitura ed è possibile per i designer usare estro e creatività per coniare nuovi elementi stilistici.

Infine, sebbene questo non sia il caso dell’automotive perché all’atto della stesura dell’articolo non vi sono tensioni e correnti in gioco talmente elevate da richiedere un trattamento ritardante, il Bayblend di Covestro, nelle sue varie forme, può essere anche realizzato con l’aggiunta di un componente estinguente atto a dar vita alla famiglia “FR” (flame retardant): utilizzato per applicazioni domestiche ed industriali (elettrodomestici, macchinari, ecc.), ai sensi della normativa IEC 60695-2 è capace di resistere al test del filo incandescente.


PER SAPERNE DI PIÙ

Covestro

I materiali Bayblend T45PG e T65PG di Covestro sono il fulcro di una serie di processi che hanno aiutato in maniera eccellente i costruttori automobilistici a rievocare i fasti delle ere passate permettendo loro di ottenere dei materiali dall’impatto estetico notevole senza che gli stessi incidano negativamente sul peso del veicolo e sul costo sia per il produttore che per il cliente finale.

Per ulteriori informazioni sull’universo di Covestro (ex Bayer MaterialScience), è possibile visitare il sito internet dedicato (www.covestro.com) dove sono disponibili riferimenti a prodotti, materiali e vi è anche la possibilità di approfondire alcuni “case studies” per apprendere come l’applicazione dei prodotti della ditta sopra indicata abbia migliorato il modo in cui si produce in tanti diversi settori.