Una Clio… alla moda

Renault Clio Moschino

Moschino veste la Clio che diventa ancor più glamour e affascinante: la colorazione nera e alcuni dettagli ricercati come i cerchi di lega, le modanature laterali esterne, gli specchietti retrovisori e il profilo degli aeratori interni.

Renault Clio Moschino
La riuscita linea posteriore pregiudica un po’ la visibilità: la parking camera è però di serie su tutti gli allestimenti.

Con 15 milioni di unità vendute, la Renault Clio è il modello di maggior successo del marchio francese: nata nel 1990, la Clio si è imposta dal 2013 come leader del segmento B in Europa e anche in Italia è stata, dal 2012 al 2018, l’auto straniera più venduta. Poco prima di presentare la quita generazione della sua Clio, Renault è tornata a flirtare con la moda e per farlo ha scelto un marchio italiano – milanese per la precisione – come Moschino: dopo il successo dell’edizione Costume National del 2014, tutti gli allestimenti di Clio (Life, Zen e Intens) sono ora disponibili solo con la firma Moschino, con un listino che parte da 14.400 euro per l’allestimento Life con motore TCe da 75 CV.

Renault Clio Moschino
Gli interni sono sobri e ben rifiniti (la Intens ha climatizzatore automatico e bracciolo tra i sedili anteriori di serie); dietro la leva del cambio si vede il pulsante del regolatore/limitatore di velocità.

A disposizione della gamma, infatti, ci sono tutti i motori, compreso l’ultimo arrivato, il tre cilindri turbo a benzina da 75 CV che ha rimpiazzato il vecchio 1.2 aspirato, un po’ sottotono per il carattere frizzante della vettura francese. A distinguere le versioni Moschino sono le finiture con il motivo circolare color oro (tipico della casa italiana) che impreziosiscono le razze dei cerchi in lega e le calotte degli specchietti retrovisori. Ma anche gli interni hanno ricevuto un tocco di eleganza, piacevole senza essere vistosa: il tema “black and gold” orna le cornici delle bocchette del climatizzatore, mentre la targhetta Moschino è inserita nella razza centrale del volante. I nuovi allestimenti comprendono anche la retrocamera e la chiave elettronica di serie sin dalla versione “base”, la Life Moschino. Sulla Zen Moschino arriva invece la radio Dab, il navigatore e i fari full led. Infine, la Intens Moschino, protagonista del nostro test con il motore da 75 CV (17.600 euro), monta cerchi in lega di 16 pollici e dispone di climatizzatore automatico, bracciolo tra i sedili anteriori, chiave elettronica e sensori di parcheggio anteriori.

Piccolo ma con carattere

Pensionato il 1.2 a quattro cilindri a benzina da 75 CV, la Clio Moschino inaugura lo 0.9 TCe, sempre da 75 CV, versione depotenziata del tre cilindri turbo disponibile anche con 90 cavalli, pensata per i neopatentati. Abbiamo provato la nuova Renault Clio Moschino con questo nuovo motore, apprezzandone in particolar modo la regolarità di funzionamento e, in parte, anche per la brillantezza che lo pone a un piano superiore rispetto al “vecchio” quattro cilindri: pur non mostrando il brio della versione da 90 CV, infatti, è adeguato alla vettura, e permette al pilota di non ricorrere frequentemente al cambio, quando si vuole un po’ di spinta in più, magari per un sorpasso. Dalla nostra prova, inoltre, pare che il 75 CV non sia molto assetato: il computer di bordo indicava una media di quasi 14 km con litro con un percorso misto e numerose code (il dato ufficiale è di 19,2 km/l).

Tutto il resto conferma la bontà del modello, una city car con spazi più che discreti (quattro adulti viaggiano comodi, a patto che non superino il metro e ottanta) e un bagagliaio da 300 litri, che pone la Clio ai vertici della categoria. Davvero buona la qualità degli interni, con le plastiche dure poste solo nella parte bassa della plancia, mentre quella alta è morbida e piacevole al tatto. Il nostro modello, poi, montava la selleria in pelle che dava un ulteriore tocco di eleganza all’insieme. Unici nei: la visibilità posteriore (la parking camera è però di serie su tutta la gamma) e la posizione del pulsante del regolatore/limitatore della velocità: è nei pressi della leva del cambio e obbliga a distogliere lo sguardo dalla strada.

Testo e foto di Gianluigi Guiotto