Carburanti sintetici e 2035: accordo tra Germania e UE

La Commissione europea e il Ministero Federale Tedesco per la digitalizzazione e i Trasporti hanno raggiunto un compromesso riguardo carburanti sintetici e ‘zero emission’ delle auto immatricolate dopo il 2035.

In pratica sarà presentata una proposta per consentire l’immatricolazione di autoveicoli dotati di motori endotermici Euro6 alimentati esclusivamente con carburanti ‘carbon neutral’ (in pratica le cosiddette e-fuel quando ottenute con processi a zero emissioni di CO2).

In base a quanto sopra sarà definita una nuova classe per i veicoli che utilizzeranno esclusivamente le e-fuel e sui parametri di definizione di un veicolo mosso da un motore a combustione interna considerabile a ‘zero emissioni’.

Le parti hanno inoltre concordato che entro l’autunno del 2024 sarà sviluppata una metodologia che definisca la procedura di immatricolazione dopo il 2035 di questi veicoli.

Piuttosto critica Julia Poliscanova, senior director for vehicles and emobility di Transport & Environment, una ONG che si batte da trent’anni per rendere meno inquinanti i trasporti

“L’Europa deve fare un passo avanti e fare chiarezza alla sua industria automotive che è in forte competizione con quelle di Stati Uniti e Cina”.

“I carburanti sintetici sono un’alternativa costosa e fortemente inefficiente rispetto alla trasformazione in elettrico che stanno affrontando le Case europee”.

“Per la credibilità della politica europea sul clima, l’accordo sulle auto a zero emissioni del 2035 deve entrare in vigore senza ulteriori ritardi”.

Più positivo il commento di Ralf Diemer, direttore di eFuel Alliance

“La perseverante apertura verso tutte le tecnologie ha consentito al Ministero Federale Tedesco per la digitalizzazione e i Trasporti di aprire uno spiraglio che dovrebbe rendere possibile, nel lungo termine, l’uso di carburanti sintetici rispettosi del clima per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri”.

“Soprattutto, questo ci fa piacere perchè va nella direzione di un’azione concreta di aiuta per il clima”.

“Il fatto che anche l’Italia, la Polonia e altri Stati membri abbiano appoggiato il governo federale tedesco a Bruxelles dimostra inoltre come i blocchi tecnologici unilaterali siano considerati in modo critico non solo in Germania, ma anche in altre parti del mondo”. 

Un passo avanti importante, senza dubbio, che non deve però far mollare la guardia su una serie di altri passi che devono essere compiuti dalla commissione europea per offrire direttive chiare e precise ai Costruttori, come l’attuazione dell’ambizioso piano sulle energie rinnovabili, che va a impattare sui processi produttivi e sull’energia utilizzata per alimentare le auto elettriche o sintetizzare le e-Fuel.