La Bultaco Matador Mk 5 SD fu prodotta dalla Casa spagnola Bultaco, nata per opera di Francisco ‘Paco’ Bultò, uno dei fondatori della Montesa dalla quale si separò perché in disaccordo sulla politica di quella Casa verso le corse.
Per questo, quando fu indipendente, Bultò diede alle sue moto una connotazione sportiva sia stradale sia al fuoristrada.
Il primo modello, chiamato Tralla 125, aveva un semplice motore due tempi e fece da base per sviluppare versioni dedicate al trial (Sherpa), al motocross (Sherpa Cross e poi Pursang) e alla regolarità (Matador).
Parallelamente la Bultaco allestì anche le versioni da corsa che arrivarono a correre con successo anche nei GP.
La Bultaco Matador Mk 5 SD
Il modello che sarà messo all’asta da Aste Bolaffi il 28 novembre è la versione più evoluta della serie Matador, la Mk5 SD del 1974.
Come indica la sigla SD (Six Days) essa era derivata dalle moto ufficiali che presero parte alla ISDT (la Sei Giorni Internazionale di Regolarità) svoltasi in Cecoslovacchia nel 1972.
Rispetto alla Bultaco Matador Mk5 standard, la SD si distingue per numerosi particolari nati per la Sei Giorni e indispensabili in questo tipo di gare, lunghe e massacranti, con minime possibilità di sostituire i pezzi.
Per questo la SD aveva di serie:
- la bomboletta per il gonfiaggio degli pneumatici
- il tachimetro contachilometri
- le targhe portanumero
- la borsa porta attrezzi sul serbatoio,
- una lente per leggere meglio l’orologio
- l’apparecchio per consultare il roadbook.
La Mk 5 fu l’ultima Matador prodotta, nella quale sono ancora evidenti le origini delle Bultaco della prima ora.
La regolarità in quegli anni si stava sempre più orientando verso il motocross e richiedeva quindi moto direttamente derivate da questa ultime.
Per questo la Bultaco creò la linea delle Frontera, più evoluta nel telaio e soprattutto nelle sospensioni, con motori più potenti. Ma questa è un’altra storia…