Brembo: ecco come lavorano i freni nel GP di Imola

I freni Brembo saranno messi a dura prova nel GP di Imola. Otto le staccate che i piloti dovranno affrontare con decelerazioni quasi di 6 g

epa06670346 German Formula One driver Sebastian Vettel of Scuderia Ferrari leads the pack at the start of the 2018 Chinese Formula One Grand Prix at the Shanghai International circuit in Shanghai, China, 15 April 2018. EPA/FRANCK ROBICHON

Il 2020 è stato l’anno del grande ritorno del Gran Premio di Imola nel circus della Formula Uno. Ora la tappa italiana del mondiale (la seconda oltre a quella di Monza) torna nel weekend del 16-18 aprile con un nome inedito: Pirelli Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Si tratta di uno dei circuiti più impegnativi quest’anno presenti nel calendario della F1, che metterà a dura prova non soltanto i piloti, ma anche le auto.

Tra le più tecniche in calendario

Su una scala da 1 a 5, infatti, il tracciato di Imola è uno dei più provanti per gli impianti frenanti delle monoposto ed è la stessa Brembo a spiegarci quanto e in che modo questi vengono sollecitati nel corso della gara. Il circuito, lungo 4.909 metri, è costituito da diciannove curve, mentre il rettilineo di partenza ha una lunghezza molto contenuta: soli 358 metri. Questo rende la pista di Imola particolarmente tecnica e impegnativa. I piloti dovranno portare a termine 63 giri, effettuando otto staccate molto impegnative in ognuno di questi.

Da 309 a 145 km/h

Stando ai dati forniti da Brembo, il 13% del timing di gara vedrà i piloti impegnati a premere il pedale del freno. Le curve più impegnative per gli impianti frenanti delle monoposto saranno la 2, la 14 e, soprattutto, la 17. Questa è indubbiamente la più ostica. Si stacca da una velocità di 309 km/h per decelerare fino a 145 km/h, in uno spazio di appena 96 metri. Il tutto in un lasso di tempo di appena 1,62 secondi. Per portare a termine la staccata i piloti dovranno applicare un carico sul pedale del freno pari a 137 kg, generando una potenza frenante di 2.230 kW. Il tutto genererà una decelerazione massima di 5,6 g, che si scaricheranno tutti sui piloti. Il tutto, per ben 63 volte.