Gli shuttle senza conducente che da tempo Bosch sta sperimentando continuano nella loro fase evolutiva per incrementare la sicurezza e l’affidabilità del trasporto passeggeri. Tra gli obiettivi del Progetto 3F quello di garantire la sicurezza anche in caso di anomalie tecniche o improvvisi ostacoli sul percorso.
Il progetto, finanziato con 4,3 milioni di euro dal Governo tedesco, vede Bosch come azienda leader di un consorzio formato con le aziende StreetScooter GmbH, RA Consulting GmbH e Finepower GmbH, con cui collaborano l’Università RWTH di Aachen e l’Istituto di Ricerca FZI Research Center for Information Technology.
Tra le altre funzioni, gli shuttle senza conducente devono essere in grado di eseguire attività di diagnostica e gestire eventuali guasti tecnici rilevati, continuando la marcia o, se questo è impossibile, arrestandosi in sicurezza.
Per ottenere questo è indispensabile la cosiddetta ridondanza, ovvero la duplicazione delle funzioni per la sicurezza, secondo una pratica già in atto da tempo, ad esempio, sugli aeroplani.
Per rilevare gli ostacoli con affidabilità, sono installati diversi sensori lidar e radar sul perimetro del veicolo che sorvegliano l’area circostante con una panoramica dall’alto a 360° senza punti ciechi.
Si consente così il rilievo sia degli ostacoli sulla strada sia di elementi presenti in tutto il volume che circonda il veicolo. Inoltre i veicoli sono programmati per rallentare quando qualsiasi oggetto in movimento si avvicina o, in caso di dubbio, per tenersi a distanza dagli oggetti sconosciuti.
E’ poi stata adottata la cosiddetta fault-tolerance, che fa in modo che il guasto di un sottosistema possa essere almeno in parte compensato da altre funzioni.
Infine è stato evoluto anche il concetto di telemetria, consentendo la trasmissione dei dati sul percorso e lo stato tecnico corrente e la ricezione di opportune azioni operative.
Diagnostica, monitoraggio e controllo costituiscono una triplice telemetria che è stata infatti battezzata ‘Teletrimetria’. In questo modo è possibile, oltre che monitorare anche riparare e comandare certe funzioni da remoto, come ad esempio l’apertura delle porte.
Oltre al trasporto persone nei centri fieristici o in ausilio al trasporto pubblico urbano, gli shuttle autonomi possono anche supportare la logistica.
E’ stato infatti sviluppato un sistema che assiste l’iterazione tra chi deve effettuare il carico e il veicolo, ad esempio per il suo corretto posizionamento nella zona di carico, come sotto una gru a ponte che movimenta container.
Entrambe le modalità di utilizzo degli shuttle, trasporto pubblico e logistica, sono in avanzata fase sperimentale presso aree Bosch attrezzate in Germania.