Al recente IAA 2023 di Monaco, abbiamo incontrato Harry Husted, Chief Technology Officer di BorgWarner.
Nello stand, il tema espositivo era centrato su componenti e sistemi dedicati ai veicoli elettrici e all’elettrificazione.
Gli abbiamo quindi rivolto alcune domande per meglio comprendere come una grande azienda globale nel settore della componentistica si pone verso la trasformazione dell’industria automotive.
Ecco le risposte di un tecnico che ha base negli USA ma ha ovviamente una visione complessiva di questo mondo.
Nel settore dell’elettrificazione, che sta ormai coinvolgendo tutti i grandi Costruttori, BorgWarner deve ovviamente affrontare la concorrenza diretta di altri grandi gruppi industrial del settore componentistica. Cosa potete vantare come ‘plus’ per attirare i clienti?
Uno dei primi vantaggi è quello di poter fornire ai nostri clienti praticamente tutto ciò di cui hanno bisogno per completare un veicolo elettrico, ‘from grid to wheel’, ovvero partendo da una qualunque fonte energetica, fino alle ruote. Questo significa poterci occupare di tutta la filiera, a cominciare dalla ricarica delle batterie allo stoccaggio dell’energia, dalle tecnologie di trasmissione all’elettronica di potenza per finire con tutti i componenti per la gestione termica del sistema. In sintesi, BorgWarner si muove su scala globale, punta alla leadership tecnologica e di prodotto, e offre ai suoi clienti l’eccellenza operativa.
La batteria è un componente fondamentale per le prestazioni di un veicolo elettrico. In futuro BorgWarner svilupperà una tecnologia interna o rimarrà un utilizzatore delle principali tecnologie che arriveranno sul mercato?
Con l’acquisizione di Akasol, avvenuta nel 2021, abbiamo portato in casa la tecnologia e l’esperienza necessari per realizzare i pacchi batteria. Tengo a precisare, però, che non intendiamo entrare nel settore dei costruttori delle celle per batterie, ma che puntiamo a collaborare solo con i migliori fornitori di questi componenti. Oggi, abbiamo dedicato un team di ingegneri esclusivamente per espandere strategicamente il nostro portafoglio di batterie, rimanendo per ora nell’ambito dei soli veicoli commerciali.
Attualmente BorgWarner è in grado di fornire moduli di trazione elettrica, controller, trasmissioni EV, elettronica di potenza, TMS e caricabatterie. Ci sono nuove opportunità da cogliere in futuro? Rispetto all’attuale linea di prodotti, quali saranno i vostri punti di forza per il futuro?
Siamo presenti qui allo IAA proprio per mettere in evidenza i nostri nuovi prodotti. In particolare, l’eCooler, elettronica ad alta tensione, riscaldatore d’aria ad alta tensione.
La nostra capacità produttiva ci consente di entrare nel mondo dell’elettrificazione con più prodotti e con grandi volumi: a titolo di esempio, entro il 2027 prevediamo di fornire oltre 6 milioni di inverter, circa 3 milioni di motori elettrici e circa 7 milioni di High Voltage Coolant Heater HVCH.
La disponibilità interna di tecnologie ci consente di ampliare in tempi rapidi il nostro portafoglio di prodotti per l’elettrificazione, seguendo i trend del mercato.
Il software sta diventando sempre più importante per caratterizzare un veicolo. BorgWarner intende inserire le tecnologie per veicoli basate sul software come ulteriore mainstream per lo sviluppo futuro?
Tutti i nostri prodotti di punta sono già dotati di software, che siamo consapevoli essere una parte molto critica. L’elettronica di potenza, ad esempio, presenta problemi software di non facile soluzione. Tuttavia, abbiamo lavorato su questo e dimostrato di essere leader nel settore, grazie alla nostra capacità di sviluppare sistemi e prodotti software sicuri e affidabili. Negli ultimi due anni, abbiamo inserito in azienda più di 1.500 ingegneri elettronici ed esperti in software, creando un nucleo che costituisce un terzo dell’intero gruppo di ingegneri impiegati in BorgWarner. E questo è avvenuto dopo l’acquisizione di Delphi Technologies, che ci aveva portato già un enorme know-how nei settori dell’elettronica e dei software.
Parliamo di motori endotermici. In che modo BorgWarner considera strategicamente importante l’evoluzione dei sistemi ibridi?
Crediamo che questo tipo di powertrain possa avere futuro e per questo manteniamo attivo e ampio il nostro portafoglio di prodotti compatti e integrati sia per veicoli elettrici sia ibridi. Per tradizione abbiamo una vasta gamma di prodotti per i motori a combustione interna e in parallelo una gamma in costante crescita di prodotti per l’elettrificazione, per essere pronti a supportare le esigenze dei nostri clienti anche in questo settore. Di recente abbiamo annunciato di aver perfezionato un contratto di fornitura del nostro modulo integrato di trazione per veicoli ibridi con un OEM cinese. In generale, siamo convinti che la tendenza sarà verso applicazioni ibride plug-in.
Il 2035 è vicino. La mia sensazione è che la politica abbia messo tanta fretta più per spingere l’industria a cambiare la propria visione della mobilità che per dare una scadenza reale e obbligatoria. La risposta dell’industria è stata massiccia e il cambiamento ha superato il punto di non ritorno. Prevede che l’ICE vivrà più a lungo di 12 anni?
L’industria automobilistica sta cambiando in modo molto dinamico, il che rende difficile fare previsioni di mercato con così tanto anticipo. Per ora la nostra strategia aziendale si concentra sugli obiettivi del 2027 e del 2030. Quello che è certo è che nel 2035 l’ICE non sparirà di certo da tutti i mercati!
Ultima domanda: quando il fatturato BorgWarner delle tecnologie di elettrificazione supererà le tecnologie di propulsione convenzionali?
Entro il 2027 circa la metà delle nostre vendite sarà costituita da prodotti dedicati all’elettrificazione. Gli obiettivi di Charging Forward 2027 sono:
- Superare i 10 miliardi di dollari di fatturato da prodotti per l’elettrificazione entro il 2027, a fronte di un totale di circa 21 miliardi di dollari nel 2027.
- Mantenere margini a due cifre per i prodotti trainanti.