
BorgWarner, l’azienda americana che con l’acquisizione di Delphi ha assunto dimensioni davvero ciclopiche nel settore della componentistica e dei sistemi applicati all’automotive, ha oggi due sedi produttive in Italia.
Una, dedicata ai componenti per motori endotermici che include anche il Centro Tecnico, è ad Arcore (MB), mentre l’altra è a S.Maria in Fabriago, Lugo (RA), da dove escono numerosi componenti dedicati all’elettromobilità.
Ne abbiamo parlato durante il recente E-Tech Europe di Bologna con Eugen Wurzer, Sales Director Battery, Charging & PE di BorgWarner, che vive in Italia e si sta progressivamente integrando con la nostra realtà industriale.
“L’esperienza di BorgWarner maturata negli anni sui sistemi di propulsione tradizionali ha ci ha permesso di affrontare con competenza la transizione verso l’elettrico e fornire dai componenti più evoluti a soluzioni complete per la ricarica ai nostri clienti”.
“Per fare questo, l’azienda ha intrapreso la strada del ‘carbon neutral’ e del rispetto dell’ambiente, sia coi suoi prodotti sia coi suoi processi”.
In questo contesto si inseriscono anche i sistemi di ricarica come le charging station prodotte proprio in Italia.

Moduli integrati
“BorgWarner è già da tempo in grado di fornire sistemi integrati per le auto elettriche, i cosiddetti drive module, costituiti dal motore elettrico e l’inverter e i convertitori AC/DC e DC/DC sia per passenger car sia per veicoli commerciali leggeri”.
Un catalogo che offre ai Costruttori OEM anche altre opportunità tra i quali citiamo l’eTurbo, ovvero un turbocompressore assistito da un motore elettrico e in grado di recuperare energia dall’asse della turbina nelle fasi passive per ricaricare le batterie oppure il gruppo starter/generatore azionato a cinghia che costituisce il primo passo verso l’ibridizzazione, la cosiddetta architettura P0.
Segnaliamo poi i vari componenti che consentono di allestire architetture ibride di tipo P1, P2, P3 e P4, fino alla PS, (Power Split) in cui motore elettrico e generatore sono integrati nella trasmissione.

Stazioni di ricarica
Tornando alle competenze dell’unità di Lugo, la stazione di ricarica più evoluta è la IPERION-120, che con una capacità di fornire fino a 120 kW DC complessivi distribuiti su due connettori consente di abbreviare notevolmente i tempi di ricarica rispetto alle colonnine standard da 20 kW nominali.
Considerando che a capacità media della batteria di un’auto è di 50 kWh, il tempo di ricarica dal 20 all’80% può scendere fino a 15 minuti, mentre per i commerciali (media 100 kWh) si arriva a 25 minuti.
La tensione di uscita è compresa tra 200V e 900V, la corrente massima erogata è di 200A e il tipo di connettore è CCS, per una eccellente flessibilità di impiego.
“Abbiamo deciso di attuare una politica commerciale che vada a investigare tutte le opportunità attualmente disponibili, consapevoli che lo scenario è in continua evoluzione”.
“Ci rivolgiamo alle industrie, ai gestori delle flotte, alle strutture private che vogliono mettere a disposizione dei propri dipendenti o visitatori, quali ad esempio i centri commerciali o i centri fieristici, dei punti di ricarica rapida”.
“Ovviamente cercheremo di intensificare i contatti anche con le pubbliche amministrazioni per arrivare anche con le nostre stazioni di ricarica sulle strade”, aggiunge Wurzer.
Uno dei plus del sistema proposto da BorgWarner consiste nell’aver ereditato l’esperienza accumulata nella ormai pluriennale esperienza nelle applicazioni stazionare nell’industria per la ricarica di grandi batterie al piombo e agli ioni di litio utilizzate come gruppi di continuità oppure per fornire forti quantità di corrente continua di qualità.
“Per questo possiamo dire che la tecnologia applicata a IPERION-120 è estremamente affidabile, robusta e in grado di garantire durate di servizio oltre i 10 anni. Questo pone BorgWarner come partner ideale”, prosegue Wurzer.
BorgWarner, che ha in fase avanzata tutta la parte di omologazione e certificazione della IPERION-120, ha già molti possibili clienti interessati e conta presto di entrare in produzione con le prime unità.
“Le IPERION-120 sono fabbricate a Lugo con gran parte dei componenti realizzati al nostro interno uniti ovviamente a componentistica reperita sul mercato, anche all’estero come nel caso dei case in alluminio degli inverter e controller, ma si tratta a tutti gli effetti di un prodotto ‘made in Italy”, conclude Wurzer.
Inverter per basse e alte potenze
Un’altra delle competenze sviluppate a Lugo è quella degli inverter. In particolare segnaliamo quelli che operano ad alta tensione (200-800V AC) e relativamente basse potenze, disponibili sia nella versione raffreddata ad aria (HVLP-10) sia a liquido (HVLP-20).
Si tratta di unità nate per il controllo di accessori quali pompe ausiliarie e ventilatori, specie per applicazioni su truck, bus o veicoli agricoli ma anche per motori di trazione di bassa coppia.

L’HVLP-10 può erogare in continuo una corrente di 19A (con picco fino a 1 min a 24A), mentre l’HVLP-20 sale a 33A continui e 53A di picco per 1 min.
Il peso è rispettivamente di 3,7 e 2,3 kg; le dimensioni 223×255 per uno spessore di 95 mm (versione ad aria) e 88 mm (versione a liquido).
All’opposto della scala di potenza c’è l’AC Motor Controller Gen5 (Size9) opera a tensione fino a 450V DC e può erogare 200A continui e 450A di picco per 1 minuto.
La serie di input e output consente di gestire una quantità di funzioni del veicolo, eliminando in parte la necessità di altri controller, modulo I/O e cablaggi.
Ha dimensioni compatte (grazie anche al raffreddamento a liquido) di 394x285x90 mm e pesa 6,8 kg.
“Questi prodotti sono stati progettati nella nostra sede italiana. Sono arrivato in Italia nel 2021, nel pieno della pandemia e ho apprezzato molto il vostro modo di lavorare. Mi trovo molto bene qui in Emilia Romagna”, aggiunge Wurzer.

BorgWarner per tutti
L’approccio a una grande azienda come BorgWarner può apparire non facile se non impossibile a un piccolo costruttore di veicoli elettrici come molti di quelli che si affacciano su questa scena.
Wurzer conferma che non è così. “Quando studiamo un nuovo prodotto cechiamo di immaginarlo adattabile a diverse configurazioni, proprio per poter proporlo a un’ampia clientela”.
“Per questo posso dire che siamo in grado di soddisfare ogni tipo di cliente. La comunità della e-mobility è una start-up”.
“E’ vero che clienti come Tesla o Volkswagen offrono grandi quantità produttive, ma noi lavoriamo anche col settore del truck o industriale dove i volumi sono decisamente inferiori”.
“Posso dire che ci proponiamo come partner a ogni azienda solida e con un progetto valido e sostenibile”.
Coi motori endotermici BorgWarner continua
“BorgWarner ha una profonda e storica esperienza e uno know-how sui motori endotermici e nonostante stia focalizzando l’attenzione sull’elettromobilità non trascura questo settore che credo avrà ancora tanti anni di vita”.
“Personalmente sono favorevole alla crescita delle auto elettrificate, ma sono convinto che senza un adeguato sviluppo delle infrastrutture la presenza sul mercato sarà frenata”.
Abbiamo infine chiesto al nostro interlocutore come BorgWarner sta reagendo alla crisi dei chip: “Ovviamente siamo stati coinvolti come tutti, ma la nostra azienda conta molto sul rapporto coi suoi fornitori e sulla reciproca collaborazione per superare questo momento”.