BMW Z4 M40i, molto veloce e molto elegante

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La terza generazione della BMW Z4 sostituisce la precedente datata 2009. Un gap di quasi dieci anni che è ampio anche per un modello di nicchia. Un ritardo motivato dai dubbi sulla fattibilità di questo progetto, soprattutto a livello di margini di profitto e dalla conseguente ricerca del partner industriale con cui condividere i costi di sviluppo.

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Partner poi individuato nei giapponesi di Toyota, che sulla base tecnica sviluppata congiuntamente costruiscono la nuova Supra. Tornando alla nuova Z4, la differenza più evidente con il modello precedente è il ritorno al tetto in tela. Una questione certamente filosofica ma dai risvolti pragmatici con varie attinenze nel campo della leggerezza, della semplicità costruttiva, dei costi e anche del fascino. Si, perché per trovare spazio all’interno della carrozzeria per un tetto pieghevole in metallo, i designer sono costretti a gonfiare i fianchi posteriori, rischiando di sbilanciare la linea dell’auto. La Z4, invece, è piacevolmente snella e inoltre ha un vano di carico che non cambia se la capote è aperta oppure chiusa.

Osservandola si nota il tradizionale doppio rene, che sebbene sia piuttosto ipertrofico, definisce immediatamente lo stile BMW. Anche il motore più potente è un marchio di fabbrica, essendo l’ennesima evoluzione del 3 litri 6 cilindri in linea Twin Power Turbo che qui eroga ben 340 CV. Una potenza sufficiente a far schizzare la roadster tedesca da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi, a testimonianza della leggerezza del corpo vettura. L’abbiamo provata per pochi giri nel circuito di Vallelunga e su strada nei suoi dintorni, scoprendo la ottima rigidezza del telaio e la grande precisione dello sterzo, anche se a volte è pesante in maniera artificiale. Ci ha impressionato di meno il pedale del freno, dall’attacco troppo morbido per un’auto di queste prestazioni, che però rimane una gran turismo, come dimostra l’interno che è uno scenografico inno hi-tech, con la strumentazione completamente digitale racchiusa sotto la stessa palpebra del display dell’infotainment.

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