Aircela, la benzina sintetica prodotta dall’aria

Photo: Aircela press office

Un giorno, forse neanche così lontano, qualche esemplare di auto a benzina finirà nei musei, testimonianza per le generazioni future di un’epoca in cui l’odore deciso di olio, gomma e carburante per qualcuno significava una botta di adrenalina pura.

Eppure, mentre il mondo dell’automotive svolta deciso verso l’elettrico, l’idrogeno, il fotovoltaico e tutto ciò che inquina meno, c’è in giro ancora qualcuno convinto che l’epopea della benzina non sia da mandare in archivio, anche se in effetti ha bisogno di una sana regolata.

Una startup di giovani americani

Photo: Aircela press office

Esattamente quella che ha scelto di dare la “Aircela”, una startup messa in piedi da un gruppo di giovani cervelloni newyorkesi guidati da una coppia, Eric e Mia Dahlgren.

Partendo dalle ricerche di Klaus Lackner, fisico e professore universitario che aveva teorizzato la cattura diretta dell’aria, il team ha creato un sistema modulare a nido d’ape assai compatto, in grado di produrre ogni giorno fino a 4 litri di benzina sintetica.

Un’inezia, ovvio, ma in certe cose non va guardata la quantità, quanto piuttosto la fattibilità che sta a monte di tutto.

E non basta ancora, perché l’impianto – presentato ufficialmente pochi giorni fa su un rooftop del Garment District di Manhattan – è anche in grado di eliminare fino a 10 kg di anidride carbonica dall’atmosfera ogni 24 ore di funzionamento.

Ultimo punto a favore, come se ancora non bastassero i precedenti, la perfetta compatibilità della benzina sintetica – del tutto priva di zolfo, etanolo e metalli pesanti – ai motori e le infrastrutture esistenti.

Un concentrato di processi chimici

Photo: Aircela press office

Il tutto, come accennato, avviene attraverso un macchinario che sfrutta l’energia solare per alimentare il processo di sintesi, rendendo l’impianto una soluzione pratica per zone remote e isolate dove l’energia elettrica non arriva o arriva male.

L’impianto riunisce tre processi chimici piuttosto noti: la cattura diretta della CO2 (DAC, Direct-Air-Capture), l’elettrolisi dell’acqua per ottenere idrogeno e la sintesi catalitica in carburante liquido.

All’interno, la CO2 viene assorbita tramite un solvente a base di KOH (idrossido di potassio), sostanza alcalina che reagisce con l’anidride carbonica presente nell’atmosfera formando carbonati, mentre un passaggio elettrochimico successivo rigenera il KOH e rilascia CO2 pura, pronta per essere utilizzata nella sintesi.

L’idrogeno ottenuto per elettrolisi dell’acqua si combina con la CO2 per produrre metanolo, successivamente trasformato in benzina secondo il processo MTG (Methanol-to-Gasoline) sviluppato dalla ExxonMobil già alla metà degli anni ‘70. Nulla di nuovo quindi, se non l’aver condensato tutto in poco spazio.

Rifornimento alla pompa

“Per produrre gas da aria e acqua, la macchina utilizza l’elettrolisi – ha spiegato il team – processo che scompone l’acqua in idrogeno e ossigeno. Questo idrogeno rappresenta una delle componenti fondamentali nel successivo processo di produzione della benzina.

Innovazioni nell’elettrolisi avanzata sono necessarie per migliorare l’efficienza di produzione dell’idrogeno, riducendo al contempo il consumo energetico necessario.

Gli sviluppi continuano a rendere questo processo economicamente ed energicamente sostenibile, con l’obiettivo di minimizzare perdite e di massimizzare la resistenza operativa nel lungo termine, rendendo l’idrogeno prodotto una risorsa affidabile e conveniente per la generazione di carburante”.

Photo: Aircela press office

Quando il processo è terminato, è sufficiente estrarre la pompa e versare il carburante sintetico, esattamente come succede per benzina e gasolio.

Ma i giovani newyorkesi non si sono messi in testa di intralciare o sostituirsi alla transizione verso l’elettrico e tutto il resto, quanto piuttosto di diventare un’idea transitoria per quelle realtà in cui il passaggio non è economicamente sostenibile per via dei costi elevati come nel caso di isole, comunità montane, impianti industriali e zone portuali.

Quasi pronti per la produzione su larga scala

Fra i problemi ancora da superare il prezzo di ogni macchinario, che secondo gli ideatori a regime potrebbe oscillare sui 5mila dollari, mentre adesso supera i 20mila.

Comunque sia, l’azienda prevede di avviare la produzione su larga scala alla fine di quest’anno, mettendo in circolazione “Migliaia di sistemi Aircela prodotti in serie che opereranno come server farm per carburante verde”.

In compenso, sempre facendo i conti, il costo del carburante ottenuto non supererà i 4 dollari a gallone, più o meno un dollaro a gallone.

Per chi ha voglia di restarci male, tradotto in valuta corrente significa più o meno 80 centesimi di euro per avere in cambio quasi quattro litri di benzina sintetica.

Diteci dove si firma, e arriviamo in massa.