Batterie stato solido, la densità energetica aumenta di 10 volte

Le invenzioni legate al mondo delle batterie e alla ricerca di prestazioni sempre maggiori degli accumulatori, sembrano non arrestarsi. A poche settimane dall’annuncio delle novità proposte dall’azienda cinese SVolt con la batteria priva di cobalto e da Tesla con la batteria da 1,5 milioni di chilometri, la rivista scientifica Advanced Functional Materials ha pubblicato uno studio nato dalla collaborazione dei ricercatori della National University of Defence Technology, della Chalmers University of Technology e della Xi’an University. Si tratta di una scoperta in grado di stravolgere il mondo delle batterie grazie ad un aumento fino a 10 volte della densità energetica, ma anche l’incremento della capacità e della stabilità di funzionamento.

Il rivestimento gelatinoso

La novità principale di queste nuove batterie allo stato solido, come abbiamo detto, è la presenza di un rivestimento gelatinoso che viene spalmato tra l’anodo di litio e l’elettrolita solido. Questo materiale è formato dalla combinazione di un elettrolita allo stato liquido carico negativamente amalgamato con nanoparticelle LAGP (Li1.5Al0.5Ge1.5(PO4)3). L’elettrolita solido è invece formato in NASICON (Sodium (NA) Super Ionic CONductor), un materiale molto comune nelle batterie allo stato solido in quanto riesce a garantire prestazioni paragonabili a quelle di un elettrolita liquido. La scelta del rivestimento gelatinoso sta nel fatto che il NASICON diventa instabile a contatto continuo con l’anodo al litio, andando a precludere le prestazioni energetiche delle batterie allo stato solido.

Non solo vantaggi

Tra i principali vantaggi di questa nuova tecnologia troviamo un aumento evidente della stabilità durante l’utilizzo e una conseguente omogeneità nel rilascio e nell’accumulo di energia da parte della batteria. A questi fattori si aggiungono una densità energetica fino a 10 volte superiore, un aumento della capacità totale e un maggior controllo della temperatura di utilizzo che limita la perdita di efficienza oltre i 300 gradi. Da come le abbiamo descritte fino ad adesso, queste batterie allo stato solido potrebbero garantire notevoli miglioramenti in termini di autonomia e utilizzo. Il problema principale, però, rimane il costo di produzione delle stesse che, come confermato anche dai ricercatori che le hanno sviluppate, supererebbe di molto quello delle attuali batterie in produzione.