
Durante l’ultimo Autopromotec Talk prima del salone di maggio a Bologna esperti del settore hanno discusso le implicazioni legali, economiche e tecnologiche della rivoluzione digitale in corso nel mondo automotive.
Le vetture moderne non sono solo un mezzo di trasporto, ma un concentrato di tecnologia che raccoglie e trasmette dati. Chi ne è il vero proprietario? Di chi sono i dati della tua auto?
Questa domanda, che potrebbe sembrare più adatta a un thriller tecnologico che a una conferenza sul mondo automotive, è stata al centro dell’evento “L’auto connessa: chi possiede i tuoi dati?” che si è svolto martedì 25 febbraio nella sede dell’Automobile Club Milano, nell’ambito degli Autopromotec Talks, incontri di approfondimento su temi collegati al mondo dell’automotive.
In un’epoca in cui ogni nostro “movimento” digitale lascia una traccia, anche mettersi alla guida non fa eccezione.
Il veicolo moderno è un concentrato di sensori, software e connessioni che generano una quantità impressionante di informazioni. Ma chi ne è il vero proprietario?

Fabio Orecchini – giornalista e direttore dell’Osservatorio Auto e Mobilità della LUISS Business School nonché moderatore del talk durante il quale ha introdotto i vari oratori – ha parlato di “automobile sapiens”, come lui definisce una nuova generazione di veicoli che non si limitano a trasportarci da un punto a un altro, ma che apprendono, elaborano e ottimizzano l’esperienza di guida.
Un’analisi condotta su un ampio campione di automobilisti ha rivelato come oltre il 50% degli intervistati accetterebbe un veicolo dotato di sistemi autonomi di intelligenza artificiale, mentre il 75,8% considera l’IA una tecnologia altamente innovativa.
Tuttavia, questa rivoluzione porta con sé un dilemma: chi gestisce e controlla i dati generati da questi veicoli?
Normative e innovazione nel settore automotive

Nel suo intervento all’Autopromotec Talk, il professor Enrico Al Mureden (docente di Diritto all’Università di Bologna) ha delineato il quadro normativo attuale, mettendo in evidenza come la legislazione europea – attraverso il GDPR, il Data Act e l’AI Act – cerchi di garantire trasparenza e sicurezza nella gestione dei dati.
Tuttavia, permangono diverse incertezze: il consenso informato degli utenti è sempre chiaro? La profilazione è regolata in modo adeguato? E soprattutto, le case automobilistiche dovrebbero detenere il controllo totale delle informazioni generate dai veicoli?

Michele Mangano, dirigente dell’ACI e responsabile del Pubblico Registro Automobilistico, ha poi illustrato l’importanza del PRA nel garantire certezza giuridica e trasparenza nel mercato automotive.
Con oltre 54 milioni di veicoli registrati e 17 milioni di trascrizioni nel 2024, il PRA rappresenta un pilastro fondamentale per la tracciabilità delle transazioni, contribuendo a prevenire frodi e semplificare le procedure burocratiche.
Fabio Boni, direttore generale di Fasep (produttore di macchine per assetti ruote ed equilibratrici esportate in oltre 50 Paesi di tutto il mondo) ha spiegato come il settore automotive presenta circa 90 mila diversi modelli di veicoli e fino a 2 mila nuove versioni ogni anno.
Per garantire sicurezza e comfort sulle auto, sono necessari almeno numerosi parametri tecnici che in passato rendevano l’aggiornamento dei dati lento e difficile, ma Fasep ha introdotto un portale per l’aggiornamento in tempo reale dei dati tecnici.
Questo sistema migliora la precisione e la tempestività, ma deve bilanciare l’accesso ai dati con le politiche di riservatezza dei costruttori.
Auto e software tra innovazione e regole
Con l’avvento del Software Defined Vehicle (SDV), il valore di un’auto è sempre più determinato dalla sua componente digitale. Andrea Cantadori, esperto R&D di Mahle Aftermarket Italy (uno dei più importanti produttori di componenti automobilistici la cui casa madre è a Stoccarda) ha sottolineato le problematiche legate agli aggiornamenti software Over-The-Air (OTA), che possono incidere sulla conformità normativa e sulla sicurezza del veicolo.
La mancanza di un sistema standardizzato per tenere sotto controllo le versioni software, solleva interrogativi su trasparenza e responsabilità in caso di malfunzionamenti.

Igino De Lotto (Marketing manager di Texa, azienda leader mondiale nella diagnostica multimarca dei veicoli) ha messo in evidenza le difficoltà che le officine indipendenti incontrano nell’accesso ai dati diagnostici delle auto connesse.
Le restrizioni imposte dai costruttori automobilistici limitano la concorrenza e riducono la possibilità di scelta per gli automobilisti, mentre sarebbe necessaria una regolamentazione più chiara a favore del diritto alla riparazione.

Marco Pozzatello è l’amministratore delegato e socio fondatore di Adas Mobile Group, un network indipendente composto da autoriparatori specializzati in sistemi anticollisione per veicoli.
Ha presentato una soluzione innovativa per la gestione della calibrazione dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS), obbligatori dal 2024.
La piattaforma ADAS Mobile supporta le officine attraverso una rete di centri specializzati e tecnologie avanzate, tra cui un assistente vocale AI per ottimizzare gli interventi.
Dati e ADAS stanno cambiando il futuro dell’auto
Roberto Nicolini (Head of Product Management di Nexion, società che realizza attrezzature per il settore Aftermarket Automotiv) ha portato l’attenzione del pubblico intervenuto all’ultimo Autopromotec Talk su un elemento chiave della sicurezza stradale: il parabrezza.
Non più solo un semplice vetro, ma un hub tecnologico che ospita sensori e telecamere fondamentali per il corretto funzionamento dei sistemi ADAS.
La sua manutenzione e sostituzione devono seguire procedure rigorose per garantire la sicurezza degli automobilisti.

La citazione del matematico Clive Humby (I dati sono il nuovo petrolio) secondo Stefano Giorgi – Business Development Manager di Gilbarco Italia, azienda leader per attrezzature e tecnologie per i sistemi di rifornimento del carburante – è più attuale che mai.
I dati migliorano l’efficienza, la manutenzione e le strategie di vendita.
In Italia, con oltre 22 mila stazioni funzionanti, l’analisi efficiente dei dati potrebbe ottimizzare prezzi e servizi.
L’Intelligenza Artificiale e il machine learning prevedrebbero la domanda di carburante per ridurre i costi.
La gestione dei dati, però, deve essere regolamentata per garantire trasparenza e protezione degli utenti.
Un futuro connesso, ma consapevole
Secondo l’economista Peter Drucker “l’innovazione è il mezzo attraverso cui l’imprenditorialità si manifesta”.
Tuttavia, ogni innovazione porta con sé sfide da affrontare con responsabilità.
Quanto è emerso dal talk (ultimo evento prima di Autopromotec che si svolgerà dal 21 al 24 maggio a Bologna) è che la mobilità connessa offre opportunità straordinarie. Ma solo attraverso un quadro normativo solido, una gestione trasparente dei dati e una collaborazione tra pubblico e privato sarà possibile garantire un futuro in cui l’automobilista non sarà solo un utente, ma un vero e proprio protagonista della rivoluzione digitale.
Dopotutto, se l’auto diventa sempre più intelligente, anche noi dobbiamo essere abbastanza furbi da capire chi controlla il suo cervello digitale!