
Dopo la denuncia delle difficoltà per trovare un accordo con Lingotto Fiere per mantenere a Torino la storica manifestazione Automotoretrò, oggi arriva l’annuncio.
La 40esima edizione di Automotoretrò si trasferisce alle Fiere di Parma dal 3 al 5 marzo 2023, in concomitanza con Mercanteinfiera.
Beppe Gianoglio, ideatore e organizzatore della storica fiera che riunisce ogni anno collezionisti, professionisti, espositori e appassionati di vetture d’epoca ha detto:
“Abbiamo provato in tutti i modi a far rimanere la manifestazione a Torino, dove è nata nel 1983, ma non ci sono più le condizioni”.
“Siamo quindi lieti di annunciare il trasferimento nell’innovativo polo fieristico parmense che, insieme alle istituzioni del territorio ci aiuterà a far crescere ancora di più Automotoretrò”.
“La scelta è ricaduta su Parma anche per il suo valore strategico come snodo tra Centro Italia e Nord-Est: l’obiettivo è di entrare nei cuori di tutti gli appassionati che ancora non ci conoscono”.
La fiera costituisce per migliaia di persone un appuntamento fisso dedicato ai gioielli del passato di ogni tipologia, ai grandi nomi dell’automobilismo e del motociclismo, offrendo uno spazio comune per vendere e acquistare modelli inediti, ammirare le vetture che hanno fatto la storia e trovare ricambi rari.
Automotoretrò: fuga annunciata
Questa la dichiarazione degli organizzatori allegata al comunicato stampa lanciato il 29 novembre:
“Da 40 anni la fiera si svolge sotto la Mole”, spiegano Beppe e Alberto Gianoglio.
“Automotoretrò ha sempre avuto l’onere e l’onore di inaugurare la stagione delle manifestazioni motoristiche come primo appuntamento dell’anno e la nostra intenzione è di mantenere questa tradizione anche nel 2023 perché crediamo fortemente nella centralità di Torino e del Piemonte per il mondo dell’auto”.
“Nel caso in cui non fosse possibile trovare un’intesa con GL Events, siamo aperti a valutare altre alternative per mantenere viva questa fiera che ogni anno accoglie decine di migliaia di visitatori dall’Italia e da tutto il mondo”.
Purtroppo, non ce l’hanno fatta…