L’obiettivo di rimanere all’interno delle normative di emissioni di CO2 ha portato le Case automobilistiche a concentrare sempre di più la loro attenzione sull’aerodinamica delle proprio vetture. I designers e gli aerodinamici, ormai, lavorano a stretto contatto cercando di ottimizzare il prodotto sia in termini di estetica sia in termini di efficienza aerodinamica. Nel caso delle vetture alimentate da powertrain elettrificati e dipendenti da batterie agli ioni di litio, questa collaborazione si intensifica ancora di più al fine di ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento e recuperare quanti più chilometri possibili da una singola ricarica. La nuova Audi e-tron Sportback ne è un esempio lampante. I tecnici e gli aerodinamici hanno apportato diverse soluzioni aerodinamiche al SUV-coupè 100% elettrico, ottenendo un coefficiente di resistenza aerodinamica all’avanzamento Cx di 0,25 (0,09 in meno rispetto ad un auto di dimensioni equivalenti). Grazie a questo risultato, la e-tron Sportback permette di percorrere fino a 45 chilometri in più con una sola ricarica completa della batteria. Il design da coupè con il tetto discendente nella parte posteriore aiuta a diminuire le turbolenze e a rendere il flusso più laminare possibili ma le tante soluzioni adottate perfezionano l’aerodinamica in tutto e per tutto.
La presa d’aria adattativa
Nella parte frontale della vettura è stata posizionata una presa d’aria adattativa (SKE). Tra la calandra single frame e i radiatori sono state collocate, infatti, due feritoie che vengono aperte o chiuse in base alle diverse situazioni da due motorini elettrici gestiti da una centralina. Tra i 48 km/h e i 160 km/h il sistema tende a mantenere chiuse le feritoie per ottimizzare il deflusso dell’aria. Nel caso in cui ci sia il bisogno di raffreddare il powertrain e i freni, le feritoie vengono aperte e l’aria viene fatta convogliare in diversi canali che convogliano l’aria nei passaruota e poi lungo la parte esterna dei cerchi. Il flusso d’aria laminare viene garantito attraverso tre listelli presenti su ogni feritoia che, insieme ad elementi in schiuma preformata, sigillano la parte davanti alla presa d’aria adattativa.
Gli specchietti digitali
La e-tron Sportback, inoltre, può essere equipaggiata con specchietti retrovisori esterni virtuali, una soluzione già adottata sulla sorella maggiore e-tron. Grazie a questa soluzione, l’impatto trasversale degli specchietti durante l’avanzamento è nettamente ridotto così come i fruscii aerodinamici. Le immagini riprese dalle piccole telecamere presenti negli specchietti vengono elaborate e riprodotte in piccoli schermi OLED situati tra la plancia e le portiere.
Il sottoscocca e gli elementi esterni
Il sottoscocca della vettura è stato completamente carenato con una piastra di alluminio che ha il compito non solo di proteggere il pacco batteria ma anche di ottimizzare l’efficienza aerodinamica. La cura dei particolari ha portato i tecnici a studiare anche il comportamento dei punti di avvitamento del sottoscocca che sviluppano dei piccoli vortici che ottimizzano il flusso dell’aria. Ritornando nella parte visibile, la e-tron Sportback è dotata di spoiler, di estrattore per aumentare la deportanza e di deflettori posti davanti alle ruote anteriori. Proprio quest’ultime, insieme a quelle posteriori, sono composte da cerchi in lega da 19 pollici dal profilo ottimizzato e pneumatici che, per diminuire la resistenza al rotolamento, hanno le scritte incise invece che in rilievo.
Le sospensioni ad aria di serie
La e-tron Sportback è dotata di serie con il sistema Adaptive air supension che oltre a migliorare il comfort durante la marcia adattando l’assetto della vettura ne cambia anche la resistenza aerodinamica. Basti pensare che durante la marcia in autostrada a velocità sostenute, il sistema tende a ribassare l’assetto di circa 26 millimetri. In questo modo, va anche a diminuire la superficie dello pneumatico a diretto contatto con l’aria proveniente sull’avantreno con il flusso che viene dirottato direttamente sulla parte esterna della carrozzeria.