Alpine sarà un marchio interamente elettrico. Il futuro del brand di Dieppe è segnato dall’arrivo di tre modelli (prima la compatta, poi l’inedito SUV e infine la nuova sportiva in collaborazione con Lotus) tutti rigorosamente a batteria. Ma il presente si chiama A110, vettura sportiva vecchio stampo che rende omaggio – nel nome, nell’aspetto e nell’impostazione generale – a quella “berlinette bleue” che tanto ha corso e vinto tra gli Anni ’60 e ’70.
Qualche mese fa la Alpine A110 ha rinnovato la gamma e si propone ora a listino in tre diversi allestimenti dalle personalità distinte: A110, A110 GT e A110 S. Hanno prezzi, rispettivamente, di 60.800, 70.850 e 73.050 euro. Sono tutte spinte dal noto 1.8 turbo montato in posizione posteriore centrale abbinato al cambio a doppia frizione a 7 marce Getrag. Ma se la prima mantiene inalterata la potenza di 252 CV e la coppia a 320 Nm, le altre due arrivano a 300 CV e 340 Nm, regalando un’ulteriore dose di brio e di divertimento, con uno 0-100 in soli 4,2 secondi.
Alpine A110: più elegante o più sportiva
La GT, fedele al nome che porta, ha un’anima più da gran turismo e non rinuncia a una certa dose di comfort, mentre la S si differenzia per il telaio Sport, il kit aerodinamico (baffo anteriore e alettone in carbonio, con carico aggiuntivo di 60 kg davanti e 81 kg dietro) e la carrozzeria con verniciatura bicolore che, per dare un tocco di aggressività in più, è disponibile anche con l’esclusivo colore Arancio Fuoco. Completano la personalizzazione i cerchi da 18” con disegno specifico che possono essere equipaggiati con pneumatici Michelin Pilot Sport 4 215/40 davanti e 245/40 dietro). L’Alpine A110 S ha anche una particolare copertura all’altezza del sottoscocca che riduce ulteriormente la resistenza all’avanzamento e le consente di arrivare a toccare una velocità massima di 272 km/h laddove la GT si ferma a 260. Anche dentro le differenze tra A110 e A110 GT da una parte e A110 S dall’altra sono evidenti. Le prime due hanno un’impostazione più classica, dai toni caldi e le finiture un po’ retrò, la terza punta su rivestimenti in Alcantara, cuciture a contrasto, inserti in carbonio e sedili Sabelt a guscio.
Alpine A110: tutta da guidare
Proprio questa versione scegliamo per la nostra prova su strada. E non ce ne pentiamo affatto. Prima di tutto perché, tra sedili avvolgenti e assetto un po’ più rigido (ma non scomodo), ci si sente ancor più un tutt’uno con l’auto, e poi perché bastano pochi metri per capire che i 48 CV e i 20 Nm in più rispetto al passato danno davvero quel tocco di cattiveria in più a questa bella coupé francese. Lo dimostra anche lo 0-100 in 4”2 anziché 4”5. Difficile trovarle un difetto. Lo sterzo è preciso, affilato e sempre molto comunicativo. Ha rapporto di 13:1 e anche su fondi irregolari trasmette sempre con sincerità la posizione delle ruote e le reali condizioni di aderenza. Baricentro basso, ottima distribuzione dei pesi, un passo che non va oltre i 2,42 metri, la Alpine A110 aveva già messo in mostra le sue doti dinamiche al momento dell’esordio, ma in questa variante S aggiunge un po’ di peperoncino in più. Metteteci un peso di soli 1.102 kg, merito di un telaio con struttura in alluminio, e il gioco è fatto.
Alpine A110: le curve sono il suo habitat
Il 1.8 ha un sound affascinante e quando si preme a fondo sul gas spinge con una bella progressione. Grazie al turbo è anche elastico e non richiede che si viaggi sempre nei pressi del limitatore per spremerne tutto il potenziale. La trasmissione doppia frizione, dal canto proprio, è ai vertici per velocità e fluidità di cambiata, difficile resistere dall’azionare manualmente i due paddles al volante. La fisica ha le sue leggi, dopotutto, e basta rispettare quelle per progettare un’auto con limiti altissimi. La Alpine A110 S trova il suo habitat naturale tra le curve: più ce n’è meglio è. Sui tratti tortuosi basta giocare di sterzo e acceleratore per spostare i pesi e accompagnare l’auto in inserimento, su quelli più veloci ci si trova tra le mani un’auto che disegna traiettorie millimetriche: trova l’appoggio in un attimo e infila il muso nel punto esatto in cui volevamo che si infilasse. In uscita, la trazione posteriore completa l’opera aiutando a chiudere con il muso e a terminare la curva in piena accelerazione. La cosa bella? Che dopo esservi sfogati per bene con la vostra Alpine A110 potete andare in centro per un aperitivo: questa coupé vi farà fare bella figura.