
Da maggio 2022, Alexander Lutz è amministratore delegato di Polestar Italy, dopo aver avviato con successo l’introduzione del brand ad alte prestazioni elettriche in Germania nel 2019.
È stato selezionato come primo Amministratore delegato a lanciare due mercati, continuando la sua missione di costruire unità di vendita commerciali.
Nel 2021 Alexander Lutz è stato eletto nel Consiglio di amministrazione della VDIK, l’Associazione internazionale tedesca dei produttori di autoveicoli, e ha ricevuto il premio Rising Star di Automotive News.
Prima di Polestar, Alexander Lutz ha lavorato per marchi di auto sportive di lusso come Maserati e Audi AG negli Stati Uniti.
Esperienza che gli ha permesso di affinare le sue tre principali passioni: persone, automobili e progresso.

Alexander Lutz: dalla Svezia con coraggio e innovazione, Polestar partita in sordina da una costola di Volvo si è messa in proprio nel 2017 per raggiungere quali obiettivi?
Di base, l’obiettivo di Polestar è quello di produrre auto di fascia premium altamente performanti nel segmento delle auto elettriche, ma c’è molto altro.
Ciò che guida Polestar sono 4 valori principali: un’attenzione particolare al design, le nostre auto sono belle da vedere e hanno caratteristiche uniche, come ad esempio la nuova Polestar 4 che rinuncia al lunotto posteriore, oppure gli specchietti di Polestar 2, che sono senza cornici; Polestar ha radici racing e per noi l’esperienza di guida è un valore fondamentale.
Le nostre auto offrono performance di guida accattivanti e ci offrono la possibilità di dimostrare che un’auto elettrica, dal punto di vista della guidabilità, è esattamente uguale a un’auto a combustione.
La nuova Polestar 2 MY24 che uscirà sul mercato dopo il periodo estivo, offre infatti 654 km di autonomia, 476 CV di potenza e passa da 0 a 100 Km/h in 4.2 sec. La sostenibilità è un valore chiave che guida tutta la nostra produzione. Vogliamo lasciare il mondo un posto migliore di come l’abbiamo trovato.
Tutti i nostri veicoli utilizzano materiali riciclati e tracciati e sono per loro natura a Zero emissioni.
A livello aziendale il nostro impegno si manifesta attraverso un’alta trasparenza che ci permette di condividere i dati sulle emissioni delle vetture e di rendere il consumatore conscio di quanto la macchina che sta guidando abbia un impatto sull’ambiente.
L’ultimo, non per importanza, è la tecnologia.
Al posto di costruire un sistema di infotainment nostro, abbiamo collaborato con Google per portare un’interfaccia conosciuta e comoda per il guidatore grazie all’integrazione di Android Automotive.

A proposito di coraggio, in tempi di incertezza normativa e carenza di infrastrutture, Polestar si muove convinta sulla strada dell’elettrico puro. Non sono troppi i rischi da affrontare?
Chiaramente c’è ancora molto lavoro da fare in Italia, e lato nostro cerchiamo di essere promotori della rivoluzione elettrica.
L’industria automotive ha già preso una direzione chiara e precisa, le auto elettriche non sono più una possibilità ma sono una certezza.
Infatti, lo scorso anno la spesa globale relativa alle auto elettriche è stata di 425 miliardi di dollari, circa il 50% in più di quella relativa al 2021.
Noi partiamo avvantaggiati perché produciamo solamente veicoli elettrici già oggi e il know-how che stiamo sviluppando ci permetterà di essere pronti nel momento in cui avverrà lo switch vero e proprio.

La 2, la 3… ma sul palcoscenico del Salone di Shanghai ha sfilato la Polestar 4, il Suv elettrico che può tagliare la strada a certi marchi tedeschi che vorrebbero presidiare il segmento. Allora vi sentite già premium?
Sì, e i nostri clienti si sentono nella stessa maniera. Attiriamo clienti maturi e premium che amano prodotti di fascia alta.
Non puntiamo a grandi volumi a discapito della qualità delle nostre auto, ma puntiamo a un segmento ben preciso.
Le nostre auto sono belle da vedere, accattivanti da guidare e offrono ad oggi il meglio della tecnologia disponibile sul mercato.
Sappiamo che i guidatori italiani ci riconosceranno questo posizionamento appena saliranno a bordo delle nostre vetture.
Il legame con Volvo implica creare forti aspettative sulla qualità del prodotto. Avete una vostra visione della qualità costruttiva e della sicurezza attiva e passiva del veicolo che vi possa distinguere?
Il legame con Volvo è per noi molto importante.
Chi compra una Polestar ad oggi può ritirarla in uno dei centri autorizzati Volvo, e lo stesso vale per tutte le questioni legate al post-vendita.
Relativamente allo sviluppo di prodotto, possiamo contare sugli elevati standard di sicurezza Volvo, ma con una formula dedicata al design.
Chiaramente abbiamo una nostra identità e con Polestar 3 e 4 abbiamo dimostrato la nostra visione e fatto vedere come ci distingueremo in molti campi.

Ammetterete che siete ancora relativamente poco conosciuti, ma come pensate di attirare sguardi e acquirenti senza una vera e propria rete di vendita? Basteranno, in altre parole, i ‘Polestar Spaces’ a sedurre i curiosi? Quanti avete intenzione di aprirne in Italia? Avete già un’idea delle aree sulle quali concentrare la vostra spinta di vendita?
Dopo svariati anni di presenza sul mercato, sappiamo che la formula ‘direct to consumer’ è il futuro della vendita al dettaglio.
Siamo in grado di creare un’esperienza cliente senza soluzione di continuità tra online e offline, offrendo prezzi chiari e trasparenti, connettendo il digitale alla persona.
Per fare ciò stiamo investendo nel 2023 in 2 Polestar Space a Roma e Milano e potenziando la rete di consulenza e vendita interna (customer engagement center).

Alexander Lutz: parliamo di ‘Assistenza post vendita’: qual è il vostro statement?
Per la rete di assistenza post-vendita ci affidiamo ad oltre 65 centri premium autorizzati Volvo distribuiti su tutto il territorio.
Questo per un brand nuovo sul mercato italiano come Polestar è sicuramente un valore aggiunto.
Per gli stessi guidatori rappresenta un vantaggio non indifferente perché ha la certezza di avere sempre un’assistenza premium una volta acquistata l’auto e non sarà mai abbandonato a sé stesso.
Sul fronte del contenimento delle emissioni generate nei poli di produzione e del rispetto dell’ambiente, con l’impiego di materiali bio, siete partiti in anticipo. Anche in questo caso quali traguardi volete raggiungere. E intervenendo su quali parti dell’auto?
La sostenibilità è uno dei quattro valori chiave in Polestar.
Interveniamo su tutte le parti che comprendono la produzione di un’auto.
Offriamo materiali tracciati, certificati e soprattutto le nostre auto sono composte per la maggior parte da materiali riciclati.
L’auto elettrica non è la fine del nostro viaggio, ma rappresenta l’inizio di uno che ha l’obiettivo di rivoluzionare i concetti di mobilità sostenibile.
Siamo tra i primi a mostrare in modo trasparente i nostri risultati grazie ai rapporti LCA (Life Cycle Assesment) che riassumono l’impatto complessivo di un’auto sul clima con un numero di facile comprensione che rende più semplice per i consumatori considerare l’effetto ambientale, insieme al prezzo e all’autonomia durante il processo di acquisto.
Credo che il nostro progetto più ambizioso sia Project 0. Il progetto Polestar 0 non si limiterà a ridurre, ma eliminerà tutte le emissioni di gas a effetto serra da ogni aspetto della produzione.
Dalla concezione fino alla consegna al cliente, senza ricorrere alla compensazione.

Avete annunciato di aver consegnato globalmente oltre 51.000 auto nel 2022. Alexander Lutz può fare stime e cifre per il 2023?
Polestar ha raggiunto il record di consegne nel primo trimestre con 12.076 vetture, un incremento del 26% rispetto all’anno precedente, ed entra nel secondo trimestre con un buon slancio commerciale.
Abbiamo recentemente annunciato che Polestar 3 verrà commercializzata nel corso del 2024.
Alla luce di ciò e del contesto economico che interessa l’industria automobilistica, prevediamo per il 2023 volumi globali di 60.000-70.000 veicoli, pari a una crescita annua del 16-36%, dopo le consegne record di 51.491 unità dello scorso anno.
(intervista a cura di Gabriele Villa)