La Fiat Argenta sostituì la Fiat 132 e a sua volta fu sostituita dalla Fiat Croma. Ma la Fiat Argenta rimase sempre figlia di un dio minore, perché all’epoca, a Torino, erano tutti concentrati sulla nuova Uno. Proprio per questo motivo, la scelta dei vertici Fiat fu quasi scontata. La 132 era ormai troppo vecchia e si doveva pensare a qualcosa di nuovo.
Ma mancavano le risorse, di ogni genere e tipo: da quelle umane a quelle economiche. Fiat decise allora per un profondo restyling della 132 e diede alla luce l’ammiraglia che fece discutere: la Fiat Argenta.
Era il 1981. Due anni dopo, arrivò un restyling. E con il 1983, la Fiat Argenta si presentò con una novità importante: il motore turbodiesel di 2.5 litri capace di sviluppare 90 CV, circa il 20% in più del motore a gasolio aspirato offerto nella gamma dello stesso anno.
Tra le note di colore che vale la pena ricordare, il badge Fiat che sulla calandra anteriore compare con le barrette in voga a metà degli anni ’80.
Nel 1983 le motorizzazioni proposte erano quindi quattro, di cui due già elencate poco sopra, le restanti posizioni venivano coperte da due unità a benzina, quella dell’Argenta 100 e quella dell’Argenta 120 I.E.
Nel primo caso, si trattava di un 4 cilindri di 1.600 cm3 con carburatore doppio corpo e con una potenza di 98 CV.
La versione I.E. era un 2 litri con 122 CV e, come diceva la sigla, con iniezione elettronica. Il benzina più piccolo spingeva l’Argenta fino a 165 km/h, mentre con il 2 litri, Fiat dichiarava ben 175 km/h.
Nelle note stampa dell’epoca, che abbiamo recuperato dai nostri archivi, si parla anche di una versione francese, l’Argenta 110, un 2 litri da 110 CV capace di far raggiungere alla berlinona Fiat i 170 km/h.
In questo caso, però, si trattava di una versione con carburatore doppio corpo. Le note tecniche dell’epoca sono molto chiare: l’allargamento della carreggiata di 6 cm aveva imposto una modifica del setup del sistema di sospensione, con l’allungamento dei bracci oscillanti.
Tutto questo aveva portato miglioramenti sotto ogni profilo, dal raggio di sterzata sino al minore rollio, quest’ultimo ottenuto con un incremento del diametro della barra antirollio.
Tra l’altro, nelle versioni turbodiesel e 2 litri benzina era stata prevista anche la barra antirollio posteriore.
Schema della sospensione posteriore della Fiat Argenta del 1983
Le modifiche meccaniche sui modelli del 1983 vanno ricordate come tra le più importanti per l’intera famiglia di Argenta.
Scendendo nel dettaglio, vale la pena ricordare i freni potenziati, con il pistoncino delle pinze anteriori di diametro maggiore e anche quello delle ganasce posteriori di maggior diametro. Per il benzina di 2 litri si passa ad un’evoluzione ulteriore dell’iniezione Bosch che ora è la LE Jetronic.
Su questo motore cambiano anche gli avvolgimenti degli iniettori, pur rimanendo identiche tutte le altre caratteristiche.
La versione con il 2 litri rimarrà nella memoria come il modello con i maggiori upgrade, tanto che per lei cambiò anche il rapporto al ponte che divenne più lungo.